Da Bessè m. 1030.
Gita pensata per esplorare il Vallone degli Invincibili.
Verso la fine dell'800 un centinaio di valdesi si rifugiò in questo vallone, poco accessibile, per sfuggire all'imposizione di abiura decretata da Vittorio Amedeo II di Savoia, dopo la revoca dell'editto di Nantes (1685).
La mia idea era di raggiungere l'Alpe Subiasco (1880) ma ho rinunciato perchè di li in avanti il sentiero, diventato traccia, era in più punti un pantano, essendo invaso dall'acqua.
Quello precedente invece è una splendida mulattiera che tagla pendii e dirupi scoscesi.
Si tratta infatti del tracciato disegnato e costruito dai perseguitati valdesi .
Quest'angolo di montagna è uno dei più selvaggi che abbia frequentato nelle gite passate.
Guardi avanti e vedi una parete di roccee e ti chiedi: ma dove passerà?
Invece si trova sempre la cengia giusta ed il percorso ideale.
Il tutto sempre sotto la grande guglia del Monte Cornour da una parte e, dall'altra, la sagoma del Monviso.
Mentre salivo , all'inizio della gita, mi ha superato un pastore con il cane che andava a recuperare le pecore.
L'ho ritrovato più sù con il gregge ed una pecora morta, sbranata dai lupi.
Alla Barma d'Aut mi hanno raggiunto due escursionisti saliti da Podio.
La bella mulattiera. |
Ancora la mulattiera. |
Monte Cornour. |
La mulattiera in discesa. |
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