Da S. Anna di Bellino m. 1840.
Gita che avevo in mente da tempo ma che non mi decidevo a fare. Ho colto l'occasione che le previsioni meteoreologiche davano brutto su tutto il Piemonte tranne che nel cuneese dove sembravano meno cattive.Vista dal basso la Rocca sembra inaccessibile. Invece, grazie ad un sentierino, non segnato ma evidente, che si inerpica con moltissimi tornanti su per ripidissimi prati, si raggiunge agevolmente prima il colletto e poi la vetta.
Poco prima del colletto c'è una casermetta semidistrutta e si apre una galleria che fuoriesce dalla parte opposta. Ho portato la pila, come consigliato, ma siccome era a manovella e da parecchio tempo non la usavo faceva una luce fioca, insufficiente ad illuminare il buio fitto.Ho dovuto rinunciare alla traversata. Poco male.
Moltissimi fiori che coloravano i prati.
Previsioni azzeccate: sereno all'inizio, poi sono salite le nebbie che hanno coperto le punte, tuttavia non ha piovuto.
Nella prima foto la Rocca dal basso.
Nella seconda e terza fiori locali. La terza è la genziana lutea la cui radice serve per preparare liquori e caramelle.
Nella quarta la meridiana segna le 9 (ora solare).
Nella quinta la vedetta.
Nella sesta la base della Rocca.
Nella settima e nona la galleria dall'esterno e dall'interno.
Nell'ottava la casermetta.
Nella decima il tratto finale.
Nell'ultima croce di vetta e ometti in pietra.
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