giovedì 30 ottobre 2014

Escursionismo in Val d'Ala di Lanzo

29 ottobre 2014. - Guicet di Sea m. 2750.
Da Pian della Mussa m.1787.
 Ambiente sempre bello. Sentiero che rende per cui si sale velocemente (ciascuno comunque secondo le proprie capacità).Tempo splendido anche se un po’ freddo. -1 alla partenza, 5 gradi al ritorno all'auto. Ma quando siamo arrivati al sole si stava bene. Vittorio ha visto alcuni stambecchi in prossimità del colle. Io sono arrivato troppo tardi quando ormai se n'erano andati.












Foto 1: verso il colle.
Foto 2: Vittorio al colle.
Foto 3: un insieme delle vette più bella della valle: Croce Rossa, Punta Arnas, Bessanese  e Ciamarella.
Foto 4: dal colle verso l'Uia di Mondrone e P. Rossa di Sea.
Foto 5: il rientro.

sabato 25 ottobre 2014

Escursionismo in Val d'Ayas

26 ottobre 2014 - Colle Ranzola m. 2170.
Da Estoul - Parking a q. 1873.
Bella passeggiata, con Enza, per non fare troppa fatica dopo l'uscita di ieri. L'itinerario si sviluppa quasi tutto su strada poderale. Solo l'ultima parte su sentiero. Tempo bello ma con nebbie verso la pianura. Temperatura gradevole fino all'ultimo alpeggio, poi vento freddo. Parecchie persone in giro.












Foto 1: In vista della cappelleta del colle.
Foto 2: Prossimi al colle.
Foto 3: La madonnina e la cappelletta.
Foto 4: La madonnina.
Foto 5: Vista sulla Valle del Lys.
Foto 6: Vista sul versante Ayas. 






Escursionismo in Val d'Ala

24 ottobre 2014 - q. 2500 ca. verso Punta Rossa di Sea m. 2910.
Da Grange della Mussa m. 1787.
Gita fatta come cura per eliminare del tutto il dolore alla caviglia. A parte gli scherzi, era da un po’ che avevo in mente questa escursione. Non mi sbagliavo perché la salita si svolge su terreni sempre diversi, dai pascoli in basso a quelli in quota fino ai valloni selvaggi ed alla gobba finale (che io non ho più fatto). La gita, nonostante il dislivello apparente non sia moltissimo, si sviluppa in parte su pendii ripidi, in parte su tratti di avvicinamento ed a volte su pietre dove fare molta attenzione. A tutto ciò devo aggiungere che arrivato all'Alpe Rulè un segno rosso sul muro di una baita mi ha indotto a proseguire diritto su sentiero che poco a poco si perdeva  su pendii ripidi. Accortomi dell'errore sono tornato indietro per recuperare il sentiero giusto. Questo mi ha fatto perdere parecchio tempo e mi ha fatto fare molta fatica in più. Mi sono fermato a q. 2500 dove si sale poi direttamente alla cima. Ma ormai era tardi e non potevo più, vista la mia lentezza, andare oltre.  Tempo bello e temperatura gradevole una volta raggiunta la zona soleggiata. Alla partenza, all'ombra, c'erano 2 gradi. Prima o poi ci devo tornare magari partendo un'ora prima e cercando di non sbagliare ulteriormente. Dove mi sono fermato c'era un branco di capre che pascolava.
Dimenticavo: la caviglia non mi fa più male.

















Foto 1: Uno dei valloni selvaggi attraversati.
Foto 2: Mi sento osservato.
Foto 3 e 4: Le capre pascolano mentre anch'io mi rifocillo.
Foto 5: Le due regine delle Valli di Lanzo: Bessanese e Ciamarella.
Foto 6 e 7: Croce Rossa, Arnas e le due della foto precedente.
Foto 8: La punta vista dal mio punto di sosta, ultimo pendio di 400 metri.

mercoledì 22 ottobre 2014

Escursionismo in Valle di Susa

21 ottobre 2014 - Punta Gardiol m. 2340.
Da Pra Claud (Fenils) m. 1589.
 Ieri mattina mi sono svegliato con la caviglia destra dolorante. Ogni movimento era una sofferenza. Per curare l'infiammazione decido di andare in montagna. Cerco una gita comoda che mi permetta di camminare poggiando il piede correttamente senza troppi traumi. La scelta cade sulla Punta Gardiol, dove sono già stato 2 o 3 volte in passato in inverno con gli sci, ma mai a piedi nella stagione secca. Scelta azzeccata: sia la strada che il successivo sentiero sono perfetti per le mie esigenze, salita dolce ma continua e terreno senza troppe pietre. La strada è quella militare che serviva per portare le vettovaglie ed i materiali al forte dello Chaberton. All'inizio il malleolo mi faceva male ma salendo dolcemente il dolore aveva la tendenza a passare. Lo stesso per la discesa. Oggi, dopo il riposo notturno, ho solo più qualche fastidio. Bellissimo il bosco di larici ed abeti con i colori dell'autunno. Uscendo dalla strada e dal bosco lo scenario cambia completamente e ci si trova subito in un ambiente lunare, al cospetto dello Chaberton, dei Rocher Charniers, della Chalance Ronde e della Clotesse, grandi montange che fanno da confine con la Francia. Un piccolo laghetto ingentilisce l'ambiente. Bella giornata con temperatura ideale, mentre in fondo valle il vento piega gli alberi. Non ho trovato nessuno per tutto il giorno.



















Nelle prime 3 foto i colori nel bosco.
Nella quarta un fiore non raro di per sè ma bisogna tener conto che siamo al 21 ottobre.
Nella quinta arrivo nella zona arida.
Nella sesta il laghetto al cospetto della Clotesse.
Nella quinta sempre il laghetto Desertes e la P. Gardiol.
Nell'ottava la croce di vetta e la P. del Lago.
Nell'ultima Rocher Charnieres e Chalanche Ronde, lontano a sinistra, Punta del Lago al centro e Clotesse a destra.

sabato 18 ottobre 2014

Escursionismo in Valle di Viù

17 ottobre 2014 - Ciarm del Prete m. 2390.
Da Alpe Bianca m. 1403.
 Partito da Torino con alcune gite in tasca, da fare a seconda delle condizioni meteo. O Val d'Ala o Valle di Viù. In viaggio visto schiarita in Valle di Viù allora opto per l'Alpe Bianca: ancora due scelte, se è bello vado al Ciarm del Prete, se non c'è visibilità seguo la strada che va al Pian del Fum. Alla partenza c'è della nebbia ma va e viene quindi penso che presto si dissolverà. La scelta cade sul Ciarm del Prete. Azzeccata perchè dopo un'oretta la nebbia sparisce e lascia il posto ad una giornata di sole. Freddo all'inizio poi il sole incomincia a scaldare ed allora si sta bene. Ho effettuato la salita transitando dal Lago e dal Colle Veilet e poi per la cresta sud. La discesa l'ho fatta sul versante opposto transitando dal bellissimo Lago di Viana. Bella gita vicino a Torino. Non ho visto nessun umano e nessun animale.













Nella prima foto La natura è bella anche nelle cose semplici.
Nella seconda la Rocca Moross emerge dalle nebbie.
Nella terza il Lago Veilet.
Nella quarta la Torre d'Ovarda e la Ciorneva.
Nella quinta la vetta.
Nella sesta e nell'ottava il Lago di Viana.
Nella settima la punta si intuisce al centro della foto, a sinistra di quella che sembra una punta rocciosa.

mercoledì 15 ottobre 2014

Escursionismo in Val Chisone

15 Ottobre 2014 - Cima Ciantiplagna m. 2849.
Da Colle delle Finestre m. 2176.
 Le previsioni davano davano tempo pittosto brutto ma al mattino, al suonar della sveglia, ho visto il cielo stellato. Infatti è stato tutto il giorno sereno ma con il sole velato e temperatura fredda e arietta tagliente. Gita già fatta anni orsono da questo versante ed un altro paio di volte dal Frais in sci-alpinismo. Nonostante quasi tutto il tragitto sia su strada militare non è mai noioso sia per i panorami sia per i salti di roccia e prati ripidi. Durante la salita e soprattutto in vetta la vista spazia dai monti della Val Chisone a quelli delle Valli di Lanzo fino al Delfinato con i suoi ghiacciai. Ho visto un branco di camosci sulle pendici del M. Pintas ma erano così lontani che per capire cos'erano ho dovuto usare il binocolo.
In zona ci sono delle costruzioni militari che risentono delle mancate manutenzioni ma dimostrano l'impegno messo dalle maestranze e dai militari nella costruzione dei manufatti. Anche la strada da me percorsa è un'opera d'arte. Nei pressi delle caserme ci sono cartelli esplicativi di notevole interesse.















Nella prima foto si vede la vetta.
Nella seconda in cima.
Nella terza stazione eliografica che inviava e raccoglieva segnali luminosi con alfabeto morse alle altre stazioni sparse nel territorio.
Nella quarta il Delfinato lontano a sinistra nentre verso dx il M. Giusalet con la prima neve della stagione.
Nella quinta dalla Val d'Isere al Rocciamelone, in basso l'autostrada della val di Susa, in centro il vallone che sale al Colle del Moncenisio dove si intravede anche il lago.
Nella sesta a sinistra con la strada la P. del Mezzodì, il Pintas, il Francais Pelouse e l'Orsiera.
Nell'ultima le Marittime lontanissime e la punta del Monviso.

sabato 11 ottobre 2014

Escursionismo in Val di Susa

10 Ottobre 2014 - Colle Blegier m. 2381.
Da Monfol (m. 1666 Sauze d'Oulx) q. 1700 ca. poco prima del Parking della Strada dell'Assietta m. 1750 ca.
Continua il periodo di brutto tempo ma dalle previsioni vedo che verso il confine con la Francia dovrebbe essere migliore. Arrivato ad Oulx vedo in lontananza tutto coperto mentre sulla dorsale verso la val Chisone ci sono delle aperture. Cambio di programma in corsa ed eccomi a Sauze dove non sono mai stato nella stagione secca. (Oltre 30 anni orsono con gli sci avevo, con gli amici, avuto una mezza avventura, poi finita bene). Lasciata l'auto a q. 1700 dove inizia la strada per l'Assietta, non sapendo che 1 km oltre c'era un grosso parcheggio. Inizialmente c'era scarsa visibilità per la nebbia. Non conoscendo la zona non vado a cercare sentieri ed opto per seguire la strada, vietata alle auto private in certi periodi dell'anno. Naturalmente, come tutte le strade di montagna, sale lentamente con lunghi giri in piano d'altronde, vista la giornata, va bene così.  L'itinerario si sviluppa nel Gran Bosco di Salbertrand con larici, abeti, cembri e pini mughi. In basso i larici sono ancora verdi, mano a mano che si sale incominciano ad ingiallire. Nel frattempo, in prossimità del colle, esco dalla nebbia e trovo un tiepido sole. A questo punto il bosco esplode con tutti i suoi colori autunnali. Breve sosta al colle, dove transita la famosa "strada dei 2000" che parte dal Colle delle Finestre per arrivare al Sestriere. Al ritorno, anche in basso, la nebbia si dirada lasciando spazio ad un venticello freddo. Nessuno in giro se non gli operai addetti alla sistemazione della Torbiera del Blegier che si trova appena sotto il colle.



















Nelle prime 3 foto il Col Blegier.
Nella quarta e nell'ottava la Torbiera.
Nelle quinta il cartellone esplicativo.
Nella sesta panorama verso la Valle di Susa.
Nella settima, nona, undicesima e dodicesima i colori autunnali.
Nella decima il contrasto fra il larice ed il pino cembro sempreverde.